Perché produrre il pellet dal legno
Ecologico ed economico, il pellet di legno è l’energia per il riscaldamento del futuro! Ottenere energia dagli scarti dell’agricoltura e della lavorazione del legno è stata un idea redditizia destinata a generare una filiera produttiva sempre più importante nel mondo che va verso il superamento delle fonti fossili. Poi bisogna considerare che l’Italia è il paese europeo con il maggiore numero di stufe a pellet installate ed è il primo consumatore al mondo di pellet. Quindi la domanda di questo prodotto energetico rinnovabile nel nostro paese è considerevole. Investire nella produzione di pellet può essere una scelta vincente. La produzione di pellet e anche di cippato e bricchetti è un’ottima occasione di investimento nel settore delle energie alternative sempre più incentivato e in crescita esponenziale.
Fasi della produzione del pellet
- Incetta materia prima
- Triturazione legno
- Essicazione segatura
- Pellettizzazione e taglio
- Confezionamento e pallettizzazione
1 – Procurarsi la materia prima
Il pellet si fabbrica con legno vergine non verniciato o trattato. Si utilizzano scarti della lavorazione nei campi come la potatura, segatura e altri scarti del lavoro nelle segherie, biomassa ottenuta dalla pulitura dei boschi, etc. Si tratta quindi di materiale economico che altrimenti molto spesso finirebbe nelle discariche o verrebbe bruciato rilasciando inutilmente nell’ambiente il biossido di carbonio (C02) catturato dalle piante durante la loro crescita. Per un pellet di qualità bisogna procedere alla rimozione della corteccia del legno impiegato e all’eliminazione di corpi esterni come sabbia e pietre.
2 – Triturazione del legno
Gli scarti del legno con cui si produce il pellet, vengono sminuzzati e triturati con appositi macchinari in modo da ottenere della segatura. Questa è la prima fase della lavorazione industriale che permette di ottenere i magici cilindretti di legno compressi con cui si alimentano stufe e caldaie.
3 – Essicazione della segatura
La qualità del pellet è inversamente proporzionale alla sua umidità. Il residuo di acqua contenuto nel legno dei pellet si trasforma, nella combustione, in vapore e ciò provoca un assorbimento di energia con conseguente riduzione della resa calorica di questo combustibile. Il livello di umidità è uno dei parametri più importanti per la valutazione della qualità del pellet. Un altro parametro è la quantità di cenere residua prodotta nella combustione del pellet e dipende dalla qualità (presenza o meno di corteccia) e dal tipo di legno impiegati nella produzione. L’umidità del pellet si misura con strumenti chiamati igrometri. Il livello di umidità del pellet massimo è stabilito dalla normativa ed è possibile conoscerlo leggendo quando prevedono le certificazioni a cominciare da quella vigente in Europa, la EN Plus A1 e EN Plus A2.
Da quanto scritto sopra è evidente che la fase di essicazione del pellet è la fase di produzione più importante e anche la più costosa. Al fine di ottenere un pellet di qualità e conforme alle norme vigenti la segatura deve venire essiccata in modo che l’umidità residua sia inferiore ad una certa percentuale come previsto dalle certificazioni vigenti nel paese dove il prodotto viene distribuito. Questa fase di produzione consuma molta energia per cui, in paesi come l’Italia dove l’energia costa molto, diventa difficile fabbricare il pellet con costi di produzione in linea col mercato. Molti produttori di pellet, per la fase di essiccamento utilizzano impianti di riscaldamento a biomassa in cui ardono la corteccia precedentemente rimossa e le ramaglie e i minuzzoli di legno scartati dalla fase di triturazione.
4 – Pellettizzazione e taglio
Con la segatura adeguatamente asciutta si possono produrre i pellet. I pellet sono cilindretti di legno ottenuti per compressione e profilatura della segatura del legno. Per pressare e comprimere il pellet si utilizzano delle macchina dette pellettatrici. Nel processo di pellettizazione i singoli cilindretti raggiungono la temperatura di circa 100 ºC e, grazie alla capacità legante della lignina contenuta nel legno, assumono la caratteristica forma liscia e compatta priva di polvere. Una volta compresso i pellet vengono tagliati per ottenere una lunghezza adeguata alla movimentazione tramite clochea nella stufe e caldaie a pellet.
5 – Insaccamento e pallettizzazione del pellet
Se si produce il pellet in quantità ridotte o in modo casalingo, utilizzando piccole macchine, allora queste fasi non si effettuano. Altrimenti, se si produce a livello industriale, allora bisogna utilizzare dei macchinari che permettono di automatizzare sia l’insaccamento che la collocazione dei sacchetti di pellet sulle pedane (pallet).