I vantaggi del pellet sono tanti a cominciare dal prezzo ma la possibilità che nel pellet ci siano tracce di vernici, additivi e altri prodotti chimici non è trascurabile. La combustione del pellet eventualmente contaminato potrebbe liberare delle sostante tossiche con conseguenze per la salute delle persone esposte. Purtroppo per appurare se il pellet contenga sostanze estranee bisognerebbe sottoporlo a delle analisi chimiche non alla portata del semplice consumatore. In questa pagina suggeriremo dei semplici test che, in molti casi, potrebbero fornire dei validi indizi atti a dimostrare la presenza o meno di residui chimici nel legno dei nostri magici cilindretti. Forse non si raggiungono delle certezze ma possono bastare ad orientare gli acquisti e a effettuarli con cautela.
- Esame visivo
E’ il primo e il più semplice di tutti i test proposti. Basta sbriciolare qualche cilindretto di pellet e osservarlo accuratamente magari aiutandosi con una comune lente di ingrandimento. Se si è usato nel produrre pellet del materiale trattato con colle e vernici come scarti di mobili, cornici, etc a volte è possibile individuare piccoli grani in cui è palese la traccia di vernice o colla. - Il colore della fiamma
In chimica si chiama saggio della fiamma ed è un test che a partire dal colore della fiamma riesce a stabilire la presenza di sostanze chimiche in un composto in combustione. Ad esempio, una fiamma color oro rivela la presenza di sodio, una viola quella di potassio, mentre diverse sfumature del verde rivelano la presenza di rame e di bario. Quindi l’esame visivo della fiamma nelle stufe, in presenza di colori inusuali, potrebbe rivelare qualcosa di chimico estraneo al legno del pellet. - Gli odori
Per quanto possa essere sviluppata la tecnologia, i nostri sensi sono tra gli strumenti più sensazionali che abbiamo a disposizione. Ci hanno aiutato dalla notte dei tempi a sopravvivere in ambienti spesso ostili, possono aiutarci ancora. Basterà avvicinare il naso a del pellet sbriciolato o hai fumi di scarico del vostro apparecchio di riscaldamento e la presenza tipica dei collanti del truciolare o di qualche componente delle vernici può essere percepita dal nostro odorato. - La prova dell’arcobaleno
L’abbiamo chiamata così ma non ha niente di romantico. Avrete notato spesso che, in presenza di materiale oleoso nell’acqua, questo tende a disporsi, in quanto più leggero, sulla superficie del liquido. Non solo, ma il materiale oleoso, tende a dissociare i colori della luce incidente formando sulla superficie una specie di piccolo arcobaleno. Vi basterà quindi sbriciolare qualche pellet e immergerlo in un contenitore con acqua, aspettare un pochino e guardare in controluce la presenza di qualche colore sospetto.